Quando prendiamo un appuntamento per visionare una casa, sperando sia quella dei nostri sogni, facciamo quasi sempre la medesima domanda:
“Possiamo vedere una piantina?”
Certo, perchè al di la di come sarà la luce, della sensazione che avremo varcando la soglia, abbiamo bisogno di capire esattamente com’è strutturata la casa!
Oggi vorrei provare a fare un po’ di chiarezza su che cosa è una piantina.
Col termine “piantina” indichiamo un disegno generico della distribuzione interna di un immobile.
Può essere redatta da chiunque e non ha alcuna validità ai fini della veridicità dei dati forniti.
Le cose cambiano quando invece si parla di “planimetria catastale”.
La planimetria catastale è il disegno tecnico, di norma in scala 1:200, di un’unità immobiliare registrata in Catasto.
Nella piantina catastale vengono evidenziate, con la massima accuratezza e precisione, le pareti, la suddivisione interna e la destinazione dei diversi locali di ogni immobile registrato presso l’Ufficio Catastale di riferimento. La consuetudine di realizzare una piantina in scala delle strutture immobiliari è iniziata con la nascita del Nuovo Catasto Edilizio Urbano, verso la metà del Novecento.
Disporre di una piantina catastale corretta è necessario in tutte le operazioni di compravendita immobiliare, nelle donazioni e nelle richieste di mutuo bancario, dove rappresenta un documento di importanza fondamentale per determinare la concessione del prestito. Naturalmente è necessario che la planimetria sia aggiornata, precisa e corretta in maniera tale da corrispondere perfettamente all’immobile.
Infatti, una piantina catastale errata o non aggiornata richiede l’intervento di un tecnico esperto per effettuare la revisione del disegno e registrare la versione rettificata presso gli uffici catastali.
Spesso solo nel momento in cui si pianifica una ristrutturazione, o si intende vendere un immobile, ci si rende conto che nell’archivio degli uffici del Catasto è stata registrata una piantina catastale errata.
Le situazioni di non conformità di una planimetria sono molteplici, in alcuni casi è sufficiente procedere con un aggiornamento, in altre è invece necessario un intervento più complesso. Una piantina catastale non corretta, e comunque un immobile non conforme alla planimetria o ad altri dati catastali, potrebbero invalidare l’atto di vendita.
Di solito, nel momento in cui avviene la compravendita di un immobile, il notaio provvede ad effettuare una serie di controlli, al fine di accertarsi che sia rispettata la conformità con la situazione catastale già registrata: non solo la piantina catastale depositata al Catasto comunale, ma anche i dati relativi alla proprietà e i vari interventi di cui l’immobile è stato oggetto nel corso del tempo.
Il controllo della piantina catastale e degli altri dati dell’immobile è necessario anche prima dell’acquisto, poiché il costruttore stesso potrebbe avere commesso un abuso edilizio la cui responsabilità passerebbe successivamente ai nuovi proprietari.
La casa ci è piaciuta?
Il prezzo ci sembra adeguato?
Gli affacci sono adorabili?
La disposizione degli spazi interni è perfetta?
Bene, significa che di li a poco ci troveremo ad effettuare l’atto di vendita o di acquisto, dove ci sarà richiesta la planimetria catastale rasterizzata.
Cosa vuol dire rasterizzata?
Vuol dire che ci troviamo di fronte ad una planimetria digitale del tuo appartamento e delle sue pertinenze.
Una volta, le planimetrie erano in formato cartaceo, con l’informatizzazione degli archivi catastali, gradualmente tutte le planimetrie presenti nei fascicoli catastali sono state scansionate. La rasterizzazione, infatti, altro non è che un modo per inserire la planimetria di un immobile nella banca dati dell’Agenzia delle Entrate.
Tutto qui. La rasterizzazione è una semplice scansione: una copia digitale della planimetria che riporta tutti i dati catastali di riferimento riportati nei registri del catasto.