Quante volte ci siamo lamentati del fastidioso ticchettio dei tacchi dell’inquilina del piano di sopra, oppure del volume della radio del vicino, o degli schiamazzi e del traffico dalla strada?
Spesso sottovalutiamo il fatto che tutto questo rumore possa portare a stress o malesseri, ma la tecnologia ci viene in aiuto!
Iniziamo col fare chiarezza su due concetti: Fonoisolamento e fonoassorbimento.
Se la necessità è proteggersi dai rumori dall’esterno, il mercato oggi propone infissi con vetro stratificato a doppia e tripla camera o sistemi di isolamento a parete con performance sempre più elevate. Accanto, avanzano soluzioni futuristiche: facciate e finestre che integrano, con le nanotecnologie, microfoni e altoparlanti. In entrambi i casi, il principio è rilevare il suono e combatterlo emettendo vibrazioni e onde di pari e contraria intensità. Il risultato sarà il silenzio, anche quando la finestra è aperta a vasistas.
Se il disturbo arriva dal vicino, invece si può ricorrere ai pavimenti “galleggianti”, in genere montati sotto il rivestimento, ma oggi disponibili anche in applicazioni su fondo esistente, per evitare lunghi cantieri. Fra le ultime innovazioni c’è il cosiddetto “box in box”, che usa il sottovuoto e trasforma la casa in una scatola cinese, dove il guscio esterno contiene il guscio interno. Gli involucri sono completamente separati da un’intercapedine che non deve però superare i due centimetri altrimenti il rischio è creare una cassa di risonanza.
Diversa è la fonoassorbenza. I tessuti per rivestire le facciate, stanno prendendo piede, per assorbire i rumori della città. Per smorzare i brusii interni, sono sempre di più le proposte di pannelli, che funzionano come vere e proprie spugne e, al contempo, arredano i locali con design e colore.
I materiali? performanti e green variano tra: tessuti colorati e multiformi; muschio stabilizzato; pareti verdi (con piante vere e sistemi di irrigazione idroponici); sughero per vestire anche interi muri, al naturale o con inserti di colore.
Scegliere il tipo di intervento non è facile, bisogna esaminare il contesto, il tipo di edificio, i materiali che sono stati impiegati per costruirlo o ristrutturarlo. A volte occorre eseguire una stratigrafia. A differenza di ciò che accade per l’isolamento termico, aggiungere strati il più delle volte è un danno e non una via d’uscita.