Quando compriamo la nostra nuova casa… abbiamo in mente una storia che costruiremo tra quelle mura. Che si tratti della nostra abitazione principale o che sia un acquisto per investimento avremo immaginato il nostro futuro per qualche anno e fatto scelte in tal senso.
Però qualche volta le cose vanno diversamente, le esigenze cambiano e dobbiamo rivendere l’appartamento.
Tra tutti i dubbi e i pensieri, fa capolino a quel punto anche una nuova parola: PLUSVALENZA.
Cos’è la plusvalenza? Come si calcola? Quando si deve pagare?
Facciamo chiarezza
La plusvalenza è l’incremento di valore entro un determinato periodo di tempo di determinati beni quindi in parole semplici è la differenza positiva che si ottiene dalla rivendita di un immobile precedentemente acquistato.
È importante tenere a mente che si tratta di guadagni ben definiti e tenuti sotto controllo dallo Stato
Per calcolare la plusvalenza si parte dalla differenza fra il prezzo a cui abbiamo acquistato l’immobile ed il prezzo a cui lo rivendiamo. A questa differenza si sottraggono i costi delle tasse e del notaio sostenuti al momento dell’acquisto e le spese per eventuali manutenzioni straordinarie.
Il reddito risultante da questo calcolo verrà tassato di conseguenza e dovrà essere pagato assieme agli altri redditi IRPEF, oppure direttamente al momento del rogito come imposta sostitutiva al 26%.
La plusvalenza si deve pagare sempre?
La risposta a questa domanda è no, infatti non viene applicata la plusvalenza quando la vendita viene fatta trascorsi i 5 anni dall’atto di acquisto oppure se si riesce a dimostrare che l’immobile era l’abitazione principale in cui avevamo trasferito la residenza, trascorrendo qui almeno la metà del tempo più un giorno dal momento dell’acquisto.