Il co-living è una tendenza che da qualche anno sta prendendo piede sempre di più in città come New York, Londra, ma anche Milano e Roma, dove tipicamente gli affitti sono molto elevati ed il mercato presenta una forte domanda proveniente da una fascia di giovani lavoratori o giovani coppie.
Per adattarsi a questi contesti di prezzi elevati, e alla necessità di rimanere posizionati in zone strategiche delle città, questi giovani finivano spesso per affittare un appartamento da condividere con altre persone, sacrificando comfort e privacy e privilegiando una soluzione più economica ma anche in grado di creare un contesto sociale, al di fuori degli spazi lavorativi.
Cosa ha il co-living di speciale?
Il Co-living rappresenta una vera e propria innovazione da un punto di vista immobiliare, che superando il concetto di co-working o la condivisione di un appartamento tradizionale, rimodula completamente gli spazi degli edifici, adattandoli alle mutevoli esigenze dei vari individui.
Nascono in questo modo condomini caratterizzati da un lato da ampi spazi in comune, pieni di servizi dai più innovativi come sale cinema, palestre, aree di svago e aree relax, ai più tradizionali come il servizio lavanderia o le ampie aree parcheggio, ma dall’altro caratterizzati anche da numerosi appartamenti, di svariate dimensioni – sebbene spesso inferiori rispetto alle tipiche residenze tradizionali – ma comunque dotati di tutti gli elementi necessari per garantire un comodo stile di vita (ad esempio bagno privato, cucina e area living).
In questo modo viene soddisfatto il bisogno di community tipico dei giovani, senza rinunciare alle caratteristiche degli appartamenti tradizionali.
Già in questo momento a New York si contano oltre 200 spazi residenziali di questo genere, dotati dei comfort più disparati, incluso un social network utilizzabile esclusivamente dagli inquilini.
In Italia la maggior parte di queste strutture sono in fase di sviluppo e presto saranno disponibili sul mercato.