Parliamo insieme oggi di un contratto di locazione più particolare, poco conosciuto che però in alcune situazioni potrebbe essere estremamente utile: il contratto di comodato d’uso gratuito
Il contratto di comodato d’uso gratuito immobiliare è un accordo tra due parti, il comodante (proprietario dell’immobile) e il comodatario (colui che riceve l’uso gratuito dell’immobile), in cui il comodante concede temporaneamente al comodatario l’uso di un immobile senza chiedere un corrispettivo in denaro.
In altre parole, il contratto di comodato d’uso gratuito immobiliare è un contratto di prestazione che prevede la concessione gratuita, per un determinato periodo di tempo, di un immobile dal comodante al comodatario. L’immobile può essere adibito a diverse finalità, come ad esempio un’abitazione, un ufficio, un magazzino, una stanza per attività commerciali, ecc.
È un contratto che si può fare anche in forma orale, senza necessità di essere registrato, ma il mio consiglio è quello di preferire sempre la registrazione in quanto rappresenta una garanzia per entrambe le parti e i costi da sostenere sono ridotti: infatti vi sono solo quelli della registrazione del contratto all’agenzia delle Entrate (pari a circa 200,00 euro),
Il comodatario ha l’obbligo di utilizzare l’immobile in modo adeguato e di restituirlo al termine del contratto nello stesso stato in cui lo ha ricevuto, tranne che per il normale deterioramento dovuto all’uso.
Uno dei vantaggi del comodato d’uso è la possibilità di usufruire di agevolazioni per il pagamento dell’Imu: il regolamento attualmente in vigore prevede una riduzione del 50% della base imponibile dell’imposta per le case che vengono date in comodato d’uso a figli o parenti. Da questa agevolazione sono escluse le case che rientrano nelle categorie di lusso o di pregio.
Chi usufruisce del comodato ha il vantaggio di non dover pagare eventuali spese straordinarie per la casa che sono sempre a carico di chi concede la casa, come succede in caso di affitto di un immobile, diverso invece se il comodante fosse responsabile di eventuali danni: in questo caso è tenuto al risarcimento al comodatario.
Il comodante, ha il diritto di revocare il contratto in qualsiasi momento, anche prima della scadenza del termine, ma deve dare al comodatario un preavviso ragionevole per consentire la restituzione dell’immobile.
Questo tipo di contratto è una forma di accordo che può essere utile in diversi contesti, ad esempio per permettere a un amico o a un familiare di utilizzare temporaneamente un’abitazione di proprietà senza dover pagare un affitto o per permettere a una start-up di utilizzare temporaneamente un ufficio o uno spazio commerciale di proprietà di un’altra impresa.
Nel caso in cui si voglia procedere con la disdetta, cosa bisogna fare?
Il comodante, come già detto in precedenza può richiedere la chiusura anticipata del contratto prima della fine concordata tra le parti nel caso in cui sorga una necessità urgente o un imprevisto. Il recesso, sia da parte del comodante che da parte del comodatario, deve essere comunicato alla controparte unitamente all’eventuale preavviso accompagnato dalla richiesta di restituzione, con lettera raccomandata a/r, e nel caso in cui questo fosse stato registrato deve essere successivamente comunicato all’Agenzia delle Entrate.
In caso di decesso del comodatario il rapporto di comodato non viene automaticamente estinto. In queste circostanze questo caso, infatti, il comodante ha la possibilità di interpellare la volontà degli eredi circa la restituzione dell’immobile. In caso di morte del comodante, invece, il comodato precario si estingue mentre quello a termine no.
Se hai qualche dubbio su quale possa essere il contratto migliore da applicare ad un tuo immobile, scrivimi…ne parleremo insieme fino ad individuare la miglior forma di contratto applicare per soddisfare le tue esigenze proteggendo il tuo bene favorendone il rendimento dall’investimento.