Certificato di regolarità catastale: Quali sono le verifiche da fare?
Il certificato di regolarità catastale è quel documento, redatto da un tecnico abilitato, che ci aiuterà ad avere una visione reale dello stato di fatto del nostro immobile dal punto di vista urbanistico e catastale per consentirne la vendita senza problemi ne particolari sorprese.
Sostanzialmente non è altro che la corrispondenza tra lo stato di fatto e il titolo edilizio con cui il Comune ha autorizzato la costruzione e/o le successive ristrutturazioni e ampliamenti di un immobile.
Se l’immobile non è mai stato autorizzato da un titolo edilizio non potrà essere venduto.
Certificato di regolarità catastale: Quali sono le verifiche da fare
Il certificato di conformità urbanistica ci consente quindi di verificare se nell’immobile sono presenti difformità o abusi. L’immobile potrebbe essere stato modificato o realizzato in maniera difforme, e quindi differente, rispetto al progetto presentato al Comune di riferimento o agli atti registrati successivamente.
Il tecnico incaricato controllerà lo stato dei luoghi e partendo dall’ultimo titolo abitativo ricostruirà tutti i titoli che si sono susseguiti nel tempo.
Verificherà la presenza di eventuali difformità come: tramezzi spostati, finestre o porte tamponate e chiusura di balconi.
In caso di immobile conforme al titolo edilizio ci rilascerà la suddetta dichiarazione; mentre in caso di non conformità, prima di procedere con la compravendita sarà necessario regolarizzare l’abuso, presentare una pratica edilizia in sanatoria ed una nuova planimetria in catasto.
Spesso un immobile può essere conforme dal punto di vista catastale ma non dal punto di vista urbanistico, oppure può capitare l’esatto contrario.
La dichiarazione di conformità catastale attesta che lo stato dei luoghi corrisponde alla planimetria presente in Catasto.
Alla prossima
Francesca
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