Catasto: l’Agenzia delle Entrate introduce i metri quadri nelle visure

Già da un paio di mesi l’Agenzia delle Entrate ha deciso di inserire i metri quadri (reali e TARI) in ambito di visura catastale in merito agli immobili appartenenti alla categoria A (abitazioni e uffici), B (scuole, ospedali, uffici pubblici, etc..) e C (negozi, cantine, box, etc..).
In questo modo, i dati sugli immobili risulteranno sicuramente più trasparenti, poiché i metodi soggettivi di ogni proprietario o agente immobiliare nel calcolare metri quadri interni, pertinenze ed accessori verranno sostituiti da dati ufficiali. Il valore commerciale di un immobile potrà essere facilmente calcolato dal proprietario stesso sfruttando, ad esempio, le quotazioni immobiliari OMI pubblicate semestralmente dall’Agenzia delle Entrate.

Ogni cittadino, chiedendo semplicemente una visura in catasto, potrà conoscere i metri quadri attribuiti al suo immobile.  Come riporta il sito dell’Agenzia delle Entrate, infatti, “Chiunque può chiedere la consultazione, pagando i tributi speciali catastali, dei dati catastali inseriti nella banca dati informatica relativi agli immobili presenti su tutto il territorio nazionale”; inoltre “A partire dal 9 novembre 2015, le visure delle unità urbane a destinazione ordinaria, iscritte in catasto e corredate di planimetria, contengono anche la superficie dell’immobile (calcolata sulla base di quanto stabilito dal Dpr 138/1998: “Regolamento per la revisione delle zone censuarie e delle tariffe d’estimo in esecuzione alla Legge 662/96”)”.

Resta invece immutato il metodo di base per il calcolo di IMU e TASI, il cui valore di riferimento continua a essere la rendita catastale basata sul numero dei vani.

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